Questo sito è dedicato alla salute ed al benessere psico-fisico e ad uno strumento utile per conseguirli: la Terapia Breve strategico-gestaltica (TBSG). Essa è una terapia breve che utilizza, coordinandoli, due indirizzi terapeutici: la Terapia Strategica Breve (TBS) e la Terapia della Gestalt. La sinergia di questi due indirizzi permette di ottenere risultati rapidi e stabili.
La TBSG può essere utilizzata non solo per problemi e disturbi psicologici, ma anche per malattie a forte espressione somatica che risentono di stati emotivi, stress e traumi. Infatti componenti emotive, anche al di fuori di una chiara consapevolezza, hanno spesso un ruolo scatenante, aggravante o predisponente in molte malattie per le quali ci si rivolge per lo più solo al medico. Vedi pagina sui Disturbi psico-fisici e vari articoli nel sito che intendono diffondere una cultura che includa sempre di più i fattori psicologici nella cura dei disturbi fisici. Mente e corpo infatti sono continuamente interagenti e si influenzano a vicenda.
Per approfondimenti sugli indirizzi applicati dalla TBSG (Strategica Breve e Gestalt) e sul percorso terapeutico vedi Terapia Breve Integrata.
Qui alcune FAQ e cenni sugli utilizzi della TBSG nei problemi di relazione, nei disturbi psicologici e nei disturbi psico-fisici.
La terapia breve è una forma di psicoterapia che solitamente si esplica in un numero limitato di sedute (Wikipedia).
Lo scopo primario della Terapia Breve è quello di ottenere la soluzione dei problemi con pochi colloqui, obiettivo che riesce a perseguire attraverso specifiche tecniche.
Tra i vari filoni di terapia breve, la Terapia Breve Strategica (TBS) è un modello terapeutico che rappresenta un’evoluzione di precedenti studi iniziati a partire dagli anni ’40 -’50 sulla comunicazione e su tecniche “strategiche” di terapia. Principale esponente in Italia è il prof. G. Nardone.
Essa è rigorosa nel testare l’efficacia dei suoi interventi che prevedono spesso specifici protocolli terapeutici.
Il modello strategico nasce intorno agli anni ‘50 da apporti delle teorie sistemiche, dallo studio sulla comunicazione e sulla famiglia operato dal gruppo di Palo Alto in California e dagli studi e l’esperienza clinica di M. Erickson, psichiatra-ipnoterapeuta statunitense (1901-1980).
Il termine “strategia” rimanda all’arte militare di conseguire obiettivi tramite linee di azione, mezzi e con il minor costo/sacrificio possibile. Estensivamente in psicoterapia, nell’applicare una strategia ci si preoccupa pertanto di conseguire l’obiettivo con il minore dispendio di tempo, energie e disagio possibili.
La terapia strategica quindi implica non solo la ricerca di soluzioni rapide ed efficaci, ma anche un’operatività del terapeuta, una sua responsabilità nello scegliere le tecniche più idonee. Il terapeuta non si limita ad un ascolto qualificato o a favorire la consapevolezza, che spesso è persino evitata nelle prime fasi della terapia, ma favorisce in genere piccole esperienze concrete di cambiamento in studio o nella vita al di fuori di esso. Queste esperienze porteranno ad una modificazione della visuale con la quale la persona si rapporta a se stesso, agli altri e al mondo ed a modificazioni di vita concrete che risolvono il problema. La terapia si avvale spesso di piccoli ” compiti a casa” che la rendono generalmente una sorta di piacevole gioco tra paziente e terapeuta.
La TBS è un modello avanzato di terapia breve, grazie ad elaborazioni, studi e ricerche condotte dal prof. G. Nardone e collaboratori.
È un indirizzo psicoterapeutico ideato principalmente dal medico neuropsichiatra Frederick Perls (1893-1970).
Allievo di Freud , Perls se ne distaccò notevolmente soprattutto per il modo di condurre la terapia che è molto più “interattiva” della psicoanalisi. L’attenzione si focalizza spesso sul Linguaggio Non Verbale ed il terapeuta è molto più partecipe nell’evidenziare e promuovere lo scioglimento di “blocchi” psicologici di quanto non lo sia lo psicoanalista freudiano.
Pur occupandosi spesso del passato, il terapeuta è sempre centrato su ciò che accade nel qui ed ora e ricerca il cambiamento coinvolgendo il paziente molto spesso in esperienze concrete e giochi di comunicazione che hanno risvolti cognitivo-emotivi, favorendo in definitiva esperienze emozionali correttive idonee a far superare il problema.
La Gestalt pertanto, predilige l’interazione dell’individuo con se stesso e con gli altri e non a caso viene spesso applicata anche in contesti di gruppo nei percorsi formativi. L’attenzione al presente ed a concrete esperienze di cambiamento la accomunano, benché l’impianto teorico sia molto diverso, alla terapia breve. Alcune tecniche della Gestalt sono infatti immediatamente efficaci e persino più veloci di quelle della terapia strategica.
L’attenzione alla comunicazione rende la terapia della Gestalt particolarmente adatta a risolvere i problemi di relazione in diversi ambiti, dalla famiglia, al lavoro, a quello clinico ecc..
Le persone hanno una straordinaria capacità di comprendere gli altri e le potenzialità per comunicare efficacemente, ma spesso non riescono ad estrinsecarle.
Con la Terapia Breve Integrata, grazie soprattutto all’uso della Gestalt, lo psicologo funziona da catalizzatore di interazioni soddisfacenti, si sbloccano così velocemente problemi lavorativi, familiari, sentimentali ecc..
Nella stragrande maggioranza dei casi è sufficiente una terapia individuale, non è necessario cioè che venga in terapia anche il partner, collega, genitore ecc.
Sono quei disturbi in cui sono colpite in vario modo le le sfere intellettiva, affettiva, comportamentale e relazionale e che si giovano di terapie psicologiche.
Vedi pagina sui Problemi trattati, dove ci sono brevi approfondimenti sui più frequenti: i Disturbi d’ansia ed i Disturbi depressivi. Sono presenti anche due articoli che trattano dell’ansia e della modalità grazie a cui la Terapia Breve strategico-gestaltica può risolvere il Disturbo da Attacchi di Panico.
Sono quei disturbi somatici in cui esiste un’importante componente psicologica che funziona da fattore scatenante o aggravante. Mente e corpo infatti sono continuamente collegati ed interagenti. Difficoltà della vita, emozioni e pensieri possono ripercuotersi sulla salute fisica in modo insospettato ed oscuro perché sono in gioco pensieri a livello inconscio.
Intervenendo sul circolo di pensieri ed emozioni, il disturbo può migliorare o persino guarire e la psicoterapia diventa un valido aiuto alla terapia medico-chirurgica. Anche un solo colloquio può portare risultati di rilievo. Per maggiori info vedi pagine Disturbi psico-fisici.
Si sta meglio in salute se si unisce alla cura medica una consulenza o una terapia psicologica, come mostrano varie ricerche, vedi link sottostante dell’Ordine Psicologi Lazio.
“È sorprendente come le persone riescano a migliorare la propria vita, solo cambiando qualcosa nella comunicazione”
Si sta meglio in salute se si unisce alla cura medica una terapia psicologica