In questo video di preghiera nella chiesa di Santa Sofia, al link https://www.ansa.it/…/ucraina-la-preghiera-di-zelensky… , il presidente ucraino per ben tre volte enuncia una specie di sillogismo per cui gli ucraini, poiché non hanno invaso, distrutto altre nazioni ecc., hanno una sorta di diritto alla benedizione divina e ciò appare espresso dalla parola “quindi”. Egli infatti inizia col dire: “Salva tutti gli ucraini. Noi non abbiamo attaccato nessuno, quindi proteggici” e ripete altre due volte concetti simili. Purtroppo non funziona così ed il libro di Giobbe insegna al riguardo. Paghiamo i nostri errori, quelli degli altri e a volte non si sa per cosa e la preghiera non è una pretesa.

Emerge poi un grido di dolore quando enumera le città danneggiate e fa appello alla giustizia divina, ma più che parlare di pace, che non nomina, chiede la vittoria.

Si rende conto poi di un pericolo nell’animo: l’odio, la rabbia che può distruggere dall’interno, ma anche qui chiede la vittoria, parla di “successi”, quindi presumibilmente non solo di una generica vittoria del bene sul male, ma di una vittoria sul campo.

Bisognerebbe anche ricordare che ogni proprietario ha diritto al rispetto delle “distanze”. Vale a dire che il vicino deve rispettare per legge delle distanze al fine di non causare danni e molestie.